"Cimitero a Yau Tong" Hong Kong 2012, Ph. Milo Sciaky
Hong Kong ha 7 milioni di abitanti e un disperato bisogno di spazio edificabile per assorbire la domanda di alloggi da parte del sempre maggior numero di nuovi arrivati, affascinati dalla caccia all'oro dell'eta' moderna: il business. A nord, i Nuovi Territori, in antitesi estrema con il macello umano di Kowloon o dell'Isola, sono stati creati appunto per questo. Sono distese enormi di aree residenziali, nuove, alte e super accessoriate con un numero incredibile di scuole, campi sportivi e cose varie, utili alle famiglie e ai loro cani affezionati per vivere in tutto comfort a qualche fermata di metropolitana dal centro del mondo. Tutte pianificate e ordinate, venute su nell'arco di una manciata di anni. Quelli che in Italia servono per organizzare una ventina di manifestazioni No-Tav per intenderci.
"Ehh, quelli non li potranno mai spostare!" mi spiega un amico mentre scaliamo una vetta cittadina con un numero interminabile di scalini, riferendosi al mio racconto di un piccolo villaggio visitato il giorno precedente e rimasto cosi com'e' da decenni, incastrato tra progetti-sogno-per -famiglie per cui sorgono come funghi citta' da piu' di 200,000 abitanti, mentre lui, fiero e inamovibile, immobile pure al passare del tempo. Abitato da vecchi cittadini che in forza di un diritto di proprieta' precedente i contratti di appalto si fanno un baffo della smania costruttrice dei palazzinari hongkonghesi e vivono come nelle cartoline dei bei tempi che furono. Mica siamo in Cina qui dove, dall'oggi al domani, il colletto bianco di turno puo' decidere di radere al suolo un quartiere e mandare a fare in culo chi ci abitava. Siamo a Hong Kong e su certe cose non si scherza.
Con questo stesso criterio, mi spiega l'altra amica che era con noi mentre facciamo una pausa a circa meta' tragitto contemplando la vista spettacolare che ci si apre davanti, e' impossibile per gli imprenditori del settore costruire su tutte quelle aree collinari dove sorgono dei cimiteri. Anche se formati da antichi gruppi di poche tombe. Nessun operaio le tocchera' mai! Timore e rispetto.
La collina su cui ci trovavamo tutti e tre era un enorme cimitero, dalle migliaia di tombe tutte ordinate, affacciata sul lato orientale del Victoria Harbour, uno dei posti al mondo in cui alcuni metri quadrati di privilegio abitativo costano piu' cari in assoluto. "Ecco!" mi dice l'altra amica, descrivendo un ampio semicerchio orizzontale davanti a noi, "e' per via di tutto questo che ora possiamo starcene su questa collina ad ammirare la baia senza grattacieli davanti!". Qui nessuno potra' disturbare il riposo dei morti di Hong Kong (almeno fino a quando Hong Kong rimarra' autonoma). Infatti, secondo la filosofia del Feng Shui (vento-acqua), che persegue l'armonia nelle forme come via per liberare l'energia positiva e molto seguita nell'architettura e nell'arredamento, davanti alle tombe dei defunti non deve venir costruito nulla in modo che quest'energia sia libera di fluire. Motivo per il quale un'intera collina e' stata adibita a cimitero. Sul mare. E scusate se e' poco.
bel posto dove andare a morire..!
RispondiEliminaAvrei voluto aggiungere un commento più intelligente, ma volevo far sapere che ti leggo, ti seguo in questo viaggio!
Continua a raccontarci questa parte del mondo a noi sconosciuta.
Un abbraccio L.
2punto8L qual buon vento!
EliminaLo so che mi leggi perche' mi sei amico e ti manco!
Provvedero' a raccontarti cose dal vivo il prima possibile!
Un abbraccio a te e a 2punto8F