"uomo armeggia con illuminazioni notturne" 2011, Hong Kong, Ph. Milo Sciaky
E' molto gratificante incontrare persone che ti danno per spacciato quando gli dici che vieni dalla traballante Europa, a quanto pare dai giorni contati. "Ohhh, no money eheh". No, ma non me ne preoccupo troppo, io faccio le foto e sono tanto felice. E cosi giovedi sera uno dei miei nuovi amici mi ha riso in faccia quando mi sono qualificato con tale occupazione "Is it a work?" mi ha chiesto sfacciatello. Certo che no idiota, ma e' un sacco divertente.
Il fatto e' che a Hong Kong le persone fanno di tutto. Sempre. E' commercio e impresa a ogni livello, dagli indici borsistici agli abiti su misura che a detta loro dovrebbero cucirti addosso degli indiani confabulanti appostati tutt'intorno a Nathan Road come famelici avvoltoi mentre gruppi di loro connazionali strisciano tra la massa di pedoni sussurrando la disponibilita' di merce di ogni tipo, roba che non si puo' di certo vendere nei negozi alla luce del sole.
Come succede nei paesi mediorientali, dove il commercio e' una cosa parecchio seria, l'occasione di cogliere un affare non si spreca e cosi e' possibile ricaricare il cellulare alle 2 del mattino ricevendo pure un largo, anche se stanco, sorriso dalla cassiera di turno, sedersi al ristorante quando si ha fame per gustare un buon piatto di Noodles con cose annegate dentro e acquistare una decina di metri di velluto, per chi sa cosa farsene. Se poi tornando a casa, dopo tutta una notte passata a far girare il sistema economico locale, ci si rende conto che e' finita l'acqua, o peggio, la carta igienica, beh, si puo' sempre andare a fare la spesa al supermercato.
La sensazione che da' questo posto e' di essere al centro del mondo. Personalmente la provo solo le rare volte che mi avventuro per esigenze mondane fuori dai rassicuranti confini del mio ghetto lontano dalle luci e dagli scambi, ma quando succede, si, non ci sono troppi dubbi, e' cosi. Ad essere capaci si potrebbe cogliere un'occasione dopo l'altra. Quello che non manca certo e' l'audacia, la non avversione al rischio che ha reso il Vecchio Continente quel groviglio di manifestazioni e Spread che e' diventato a guardarlo dai tragici servizi del tiggi.
Che poi non e' l'essere al centro del mondo il punto, perche' e' quanto mai relativo se per giunta si considera che noi europei ci siamo considerati "il centro del mondo" per diversi secoli (Ne era convinto anche Marco Polo quando cercava di convincere gli amici di Gengis Khan che Dio aveva scelto il Papa per professare il suo verbo fra gli umani) salvo poi trovarci ogni giorno sulle prime pagine dei giornali del cosi detto "terzo mondo" perche' rischiamo di perdere l'unica cosa che ci tiene insieme dai tempi di Giulio Cesare e cioe' l'euro.
A Hong Kong e' il mondo a metterti al centro. Ti accoglie. E' capace di ascoltarti, e di provvedere alle tue necessita'. A qualsiasi ora. A qualsiasi prezzo. E' tutto li a portata di mano ed e' li per te, che tu lo voglia o no. E se non dovesi volerlo qualcun'altro lo vorra' e tu potrai sempre approfittarne il giorno dopo, a tuo piacimento. E quando dovessi farlo allora avrai ripagato il tuo debito di riconoscenza per essere stato erto a cosi importante punto di riferimento da un sistema cinico e sadico che non lascia scampo. Perche' e' vero che sei tu ad essere al centro, ma e' anche vero che puoi esserlo solo se gli altri tuoi simili, centri a loro volta, girano in armonia come ingranaggi. Hai la possibilita' di comprare quello che vuoi, quando vuoi e cosi ci sara' bisogno di qualcuno che sia dietro a un bancone a provvedere, giorno e notte e cosi via. Domanda e offerta.
L'economia gira con imprese tipo "Il genio della moda" "super lussuosissimo export" "la sauna dei sogni" (proprio cosi)" il drago dell'immobiliare che fa al caso tuo e della tua moglie spacca maroni", e la lista e' lunghissima e i nomi ancora piu' esilaranti.
Che poi non e' l'essere al centro del mondo il punto, perche' e' quanto mai relativo se per giunta si considera che noi europei ci siamo considerati "il centro del mondo" per diversi secoli (Ne era convinto anche Marco Polo quando cercava di convincere gli amici di Gengis Khan che Dio aveva scelto il Papa per professare il suo verbo fra gli umani) salvo poi trovarci ogni giorno sulle prime pagine dei giornali del cosi detto "terzo mondo" perche' rischiamo di perdere l'unica cosa che ci tiene insieme dai tempi di Giulio Cesare e cioe' l'euro.
A Hong Kong e' il mondo a metterti al centro. Ti accoglie. E' capace di ascoltarti, e di provvedere alle tue necessita'. A qualsiasi ora. A qualsiasi prezzo. E' tutto li a portata di mano ed e' li per te, che tu lo voglia o no. E se non dovesi volerlo qualcun'altro lo vorra' e tu potrai sempre approfittarne il giorno dopo, a tuo piacimento. E quando dovessi farlo allora avrai ripagato il tuo debito di riconoscenza per essere stato erto a cosi importante punto di riferimento da un sistema cinico e sadico che non lascia scampo. Perche' e' vero che sei tu ad essere al centro, ma e' anche vero che puoi esserlo solo se gli altri tuoi simili, centri a loro volta, girano in armonia come ingranaggi. Hai la possibilita' di comprare quello che vuoi, quando vuoi e cosi ci sara' bisogno di qualcuno che sia dietro a un bancone a provvedere, giorno e notte e cosi via. Domanda e offerta.
L'economia gira con imprese tipo "Il genio della moda" "super lussuosissimo export" "la sauna dei sogni" (proprio cosi)" il drago dell'immobiliare che fa al caso tuo e della tua moglie spacca maroni", e la lista e' lunghissima e i nomi ancora piu' esilaranti.
Basti pensare che durante la settimana della moda di Hong Kong svoltasi pochi giorni fa non hanno sfilato i soliti 10 super stilisti che tanto vendono allo 0,001 % della popolazione, di quella che compra in Montenapo e pochi altri, ma erano presenti ben 1900 espositori. Ognuno "Trade qualcosa Limited Co." e ognuno con una luce di sfida negli occhi. Che fosse di Hong Kong, Cinese, Indiano, Malese o Indonesiano. Erano li per sgomitare e ritagliarsi il loro angolo di paradiso nel mondo del bisniss. Ed erano disposti a tutto pur di diventare anche loro il centro di qualcosa.
Noi? Abbiamo il Made in Italy, certo. Tra una decina di anni "Italy what?".
MA NON DIRE CAZZATE !!! IL CENTRO DEL MONDO E' E RIMANE L'EUROPA !!! tutta la fatica e la laboriosità dei porci gialli è solo per avvicinarsi a noi, come prima gli americani e poi saranno gli africani ! siamo sempre stati il centro del mondo e mentre quel demente di Temujin conquistava il nulla e il deserto noi avevamo già avuto 1000 anni del più glorioso e lungimirante impero che la terra abbia mai avuto (roma! oggi vorrei dire milano, ma mi accontenterò...)! non so quali amici di Temujin Marco Polo conobbe perchè appartengono a due generazioni completamente diverse (soprattutto per l'epoca).
RispondiEliminaSe i porci fanno le sfilate è solo per essere simili a noi! se si fanno operazioni assurde per allungare le gambe o per deorientalizzare gli occhi è solo per assomigliare a noi. Se si mettono la cravatta è perchè qualche soldato croato glielo ha insegnato! se girano con le macchine e treni è perchè gli abbiamo spiegato come si fa ! se vengono da noi con l'aereo è perchè qualche immigrato olandese ha inventato l'aereo ! Se producono è perchè inglesi e tedeschi li hanno conquistati e gli hanno spiegato cosa vuol dire vivere oltre la risaia dietro casa ! Se vendono è perchè noi compriamo ! Se sono quel che sono "la grande superpotenza comunista" (caspiterina) è perchè qualche russo o tedesco gli ha spiegato che cazzo voleva dire comunismo, quando loro erano ancora lì all'impero celeste (colore, per altro, di merda)! NOI SIAMO IL CENTRO DEL MONDO E NON SARANNO I LORO SPORCHI SOLDI E LA LORO SUPERPRODUTTIVITA' HA NEGARE LA STORIA !! tra dieci anni ? saranno sempre gialli e ci dovranno sempre tutto quello che hanno ! e cmq non credo che il made in italy perderà di appeal anzi, semmai sarà ancora più importante. Cmq per chiosa ringraziamoli almeno per una cosa: i fuochi d'artificio (che quest'anno per fortuna erano vietati quasi dovunque...)
E' e rimane l'Europa se leggi i giornali e guardi la tv da via Torino a Milano. Ti assicuro che da qui la sensazione e' un po' diversa.
Eliminama poi porca puttana è possibile che io sia l'unico pirla che ti segue cazzo !! facevi anche il pr una volta non riesci a trovare altri babbi che leggono le beltà che posti e commentano un po' !?!?!?!?
RispondiEliminaAhah, leggono, ma non commentano, per fortuna che ci sei tu.
RispondiEliminaOptimus un'analisi chiarissima e storicamente ineccepibile, solo che hai smarrito un attimo la lucicidita' a favore della tua invettiva perdendo di vista il fulcro della mia banale analisi che ha come postulato esattamente quello che hai detto tu (con qualche tono meno padano centrico e meno intollerante verso il colore della razza) evidenziando come nel momento in cui scriviamo ci sono cervelloni che si chiedono come mai l'Europa, con tutto il suo popo' di cultura, che nessuno discute e di cui vado fierissimo anche io, sia in una situazione tanto di merda. La storia non basta per mangiare ogni giorno. La verita' e' che il benessere ha adagiato i piu', manca la fame che porta l'immigrato, giallo, nero o celeste (che come colore a me invece piace) a fare lavori che nei nostri paesi la gente non vuole piu' fare. Niente di sbagliato in questo, ma alla seconda generazione i figli di questi immigrati hanno quella voglia e una marcia in piu', non sempre, certo, ma e' un fenomeno reale.
E per venire al mio pensiero su Hong Kong, per rendersi conto veramente di come questa operosita' a noi manchi e qui sia il motore di tutto basta farsi un giro. Hong Kong e' diversa dalla Cina, se no avrei detto Cina, qualcuno glie l'ha insegnato, bene. Inglesi, Olandesi, Americani. Poi?
Cosi quando vorro' comprare il latte a Milano ad agosto non andro' a Chinatown come in passato, io che potevo prendere il motorino verso un esercizio commerciale miracolosamente aperto quando i vecchietti (italianissimi, beati loro) non potevano fare la spesa nel super sotto casa perche' c'erano le vacanze estive. A Milano non a Roma!
E chi ci trovavo in Via Paolo Sarpi, unica oasi viva della citta'?
I turisti tedeschi e gli amici loro, costretti a girare per il quartiere cinese della citta' che ospitera' l'Expo. A proposito, si sono messi d'accordo finalmente?
"ci sono cervelloni che si chiedono come mai l'Europa, con tutto il suo popo' di cultura, [...], sia in una situazione tanto di merda", siamo di merda non certo per la poca vitalità ma per scelte economico-finanziarie errate ! e cmq non v'è dubbio alcuno che l'operosità della cina è data anche da un gigantesco menefreghismo delle regole, dei diritti delle persone, dell'igene e dell'ambiente ! è facile dire metto su la foxcon in cui i lavoratori vivono come i giudei al soldi dei faraoni d'egitto e butto tutto quello che scarto nel mare !!!
RispondiEliminaPer quanto concerne il latte credo tu abbia sbagliato a scrivere però, se ho capito il messaggio, preferisci la cina perchè a mezzanotte puoi comprare il latte e a milano no ? beh problemone esitenziale. Sono a favore della liberalizzazione degli orari delle attività commerciali, ma non per questo soffro il fatto che non ci siano alimentari "7/7 24/24" se a mezzanotte voglio il latte e non ce lo semplicemente non rompo le palle e bevo l'acqua del rubinetto. Se Cina, internazionalità, pulsione economica vuol dire non saper vivere nella morigeratezza e dover sempre cadere nei bisogni materiali estrinsecati nell'appagare le piccole voglie beh vuol dire non aver capito il messaggio cristiano (aggiungerei "della scuola dove hai studiato" ma potrebbe indurre a confusione...).
E' fondamentale non solo in ottica religiosa (che uno può dire chi se ne frega), ma anche per la salvezza della Terra saper darsi un freno ed è anche giusto che quel freno sia tirato dall'occidente che certamente vive meglio, qundi se volgio il latte la notte cazzi miei sto buono e aspetto la mattina. E poi non è vero che i turisti vanno in paolo sarpi questa è una cazzata bella e buona
I turisti ad agosto, quando a Milano i negozi erano chiusi per tutto il mese e le vecchiette morivano perchè non potevano prendere il motorino o la macchina per fare la spesa all'Esselunga, si, ci andavano in Sarpi. Io li ho visti e i giornali pure ne parlavano. Non più di tre anni fa Optimus!
EliminaAhah Grande pure la lezione di Catechismo! Preziosissima.
EliminaOvvio. Il latte è un esempio per il fatto che la domanda stimola l'offerta e, scorie a parte (non ho liquidato l'argomento dicendo "giusto" o "sbaglaito" perchè i fattori in gioco sono tanti appunto) la cultura del consumo che appaga "le piccole voglie", come quelle grandi rientra nella prerogativa di una città che si vuole definire tale e mira a ospitare L'ESPOSIZONE INTERNAZIONALE 2015!!! con l'atteggiamento dell'esempio che ho portato: Milano. In cui, sotto gli occhi increduli di citadini e commissione BIE combinava una Gag dopo l'altra, quasi a voler dire "mah, si tanto, noi beviamo l'acqua del rubinetto!".
La tua acqua del rubinetto, se il latte non puoi andarlo a comprare nei 7/7 24/24 la puoi bere in campagna o al paesello. Nessun problema. La competizione è un'altra cosa e i Barnabiti lo sanno bene!