domenica 15 gennaio 2012

Ristorazione cinese s.p.a.

"Veduta sulla mia abitazione nei Nuovi Territori" dicembre 2011. Ph. Milo Sciaky


Li abito io. In una finestrella di quel suppostone rosa a sinistra c`e` la mia cameretta. Da una di quelle finestrelle vi sto scrivendo righe di pura poesia naif. Nei giorni limpidi, sempre da li, e` possibile vedere le fabbriche della megalopoli industriale di Shenzhen. In Cina.
Abito esattamente nei Nuovi Territori di Hong Kong, a Tin Shui Wai. Tin Fu court e` il nome dell`Estate (termine inglese che non so come tradurre) che ospita la Nga house, ossia il palazzone rosa di 40 piani che vedete svettare insieme ad altre decine tutto intorno che non vedete. Una sorta di "progetto City Life", quello di Salvatore Ligresti, ma 100 volte piu` vasto. L`appartamento e` il 405 e il citofono e` rotto quindi nisba.
Sono ospite di Kok. Un simpatico e gentile trentenne locale pelato e danzerino che ricorda il capo degli "88 folli" scagnozzi di O-Ren Ishi, la cattiva del primo volume di Kill Bill. Kok (che si pronuncia "--n--k") fa parte di un corpo di ballo insieme a un sacco di ragazze. E` la sua vita. La sua passione. Tra le sessioni di ballo e il lavoro in casa non c`e` mai e quando c`e` mangia. Mangia l`incredibile ed e` magro come un chiodo. 
La questione alimentare in Cina e` piuttosto controversa considerata dall`occidente. Molti pensano che un soggiorno prolungato da queste parti faccia inevitabilmente nascere, dopo poche settimane al massimo, violente nostalgie di pizza e pasta. Bene. Sfatiamo il mito: non e` cosi. I cinesi hanno, cosi come gli italiani, un vero e proprio culto per la cucina. A differenza di noi italiani pero` non consumano le pietanze ordinandole per gradi (antipasto, primo, secondo, dessert, cafe`, ammazzacaffe` ecc...). Sistemano un sacco di cose diverse in piccoli piattini che posizionano al centro della tavola e si alzano solo dopo ore di combattimenti letali con bacchette cinesi e schiamazzi. E` cosi che sto diventando un ciccione. 
Altri miti da sfatare sono che Hong Kong sia cara e piena di occidentali. Infatti per ingrassare sto spendendo notevolmente meno che a casa. 
Questi due aspetti sono collegati fra loro cosi: come dappertutto ci sono zone in cui comprare costa di piu` (centro o zone turistiche) e zone in cui costa meno (aree abitate da locali o poveracci).
Dove abito io per esempio, questi fenomenali Nuovi Territori, una palude melmosa enorme fino a una quindicina di anni fa, sono l`unico occidentale al ristorante. In qualunque ristorante e a qualunque ora. 
Per esempio: per essermi nutrito bene e troppo oggi ho speso l`equivalente di pochi euri comodamente seduto in mezzo a un viavai impressionante di commensali.
Poi c`e` la parte "isola". La zona di Hong Kong dove sorgono i centri del business e le zone residenziali abitate da molti stranieri. Molti se si considera che per i 3/4 della superficie hongkonghese sono praticamente tutti cinesi. Ecco. Li la vita costa un po' di piu`. 
Per chi non lo sapesse Hong Kong e` a tutti gli effetti una regione cinese solo che anche i governatori a Pechino si sforzano affinche` cio` non sembri e non sia. E infatti la chiamano "regione ad amministrazione speciale" in cui gli abitanti possono avere piu` di un figlio. In Cina, infatti, vige la "legge del figlio unico" (che non vale pero` se hai i soldi e paghi la multa) e cosa piu` importante: gli hongkonghesi possono usare Facebook. 
La realta` degli "Expats" a Hong Kong e` un fenomeno, e non caratterizza certo questa particolarissima zona del mondo che lentamente, ma non troppo, sta tornando tra le amorevoli braccia della madrepatria. Si comincia con i finanziamenti per i trasferimenti di cittadini cinesi verso Hong Kong, per proseguire con l`introduzione del cinese mandarino come lingua ufficiale invece del cantonese parlato dalla gente di qui e cosi via.  La Cina e` vicina e l`epoca coloniale britannica sempre piu` lontana.


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