lunedì 30 gennaio 2012

Corri cavalluccio, corri

"Pao, pao, pao/Corri, corri corri" Hong Kong, 2012, Ph. Milo Sciaky



La mattina delle corse mi sono svegliato deciso che finalmente, dopo settimane di pranzi e cene consumando pietanze di ogni tipo, avrei seguito gli insegnamenti di mamma' e mangiato un po' di verdura che fa tanto bene anche se ormai di crescere non se ne parla piu'.
Dopo 20 fermate di metropolitana arrivo affamatissimo all'ippodromo di Sha Tin e subito realizzo che il mio buon proposito alimentare dovra' essere rinviato. Intorno alla struttura non c'e' niente e si e' costretti a scegliere tra uno dei punti di ristoro interni. Mi avvicino deluso all'unico caposaldo della civilita' moderna: un rassicurante Mc Donald's. Economico e veloce. Guardo le figure dei succulenti panini sopra le teste degli omini alla cassa e faccio per ordinare un Double Cheesburger quando mi accorgo che non c'e'. Cerco il Big Mac, che dalla foto sembrava essergli accanto, ma manco quello c'e'. Disorientato sposto lo sguardo alla ricerca dei menu che tutti conosciamo, ma non ce n'e' l'ombra. Sono tutte rappresentazioni simili, quasi identiche, ma qualcosa non quadra, poi capisco: Big Winner Meal, Lucky Double Meal, Fly Wings, e cosi via. Alle corse dei cavalli i nomi dei McMeals cambiano, e non e' l'unica cosa strana di questo microcosmo.
Una manciata di secondi dopo sono operativo e la sensazione e' di essere piombato in un racconto di Charles Bukowski. Alle corse dei cavalli non ci ero mai stato prima e ora mi toccava andarci a Hong Kong. Il motivo? Semplice. Gli hongkonghesi vanno letteralmente pazzi per questo tipo di attivita'. I cinesi in generale sono "malati" di gioco, di scommesse, e quindi, il week end, questo enorme stadio viene letteralmente preso d'assalto da migliaia di persone che sbraitano contro gli animali in gara proprio come da noi in Italia, solo che non c'e' il pallone. Una corsa ogni 30 minuti e piccoli ometti che avvolti in uniformi sgargianti e poco virili sfrecciano su cavalli lanciati, furibondi, verso il traguardo. Le gare durano un minuto e poco piu' l'una. Il tempo che ci mettono le bestie per completare un giro di campo. Il resto del tempo non succede niente. Le persone sbraitano, prendono appunti, si incazzano, ridono, nascondono il loro naso e la faccia intera dietro il giornale fino alla successiva apertura dei cancelli. "Pao, pao, pao" (corri, corri, corri) quando i cavallini passano davanti a loro e poi silenzio. 

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