"una bocca abbandonata" Hong Kong, 2011, Ph. Milo Sciaky
Come tutte le grandi citta` che si rispettino, spesso e` cosi almeno, anche Hong Kong ha la sua movida. Ieri sera c'ero anche io. Era una versione stravolta e svogliata di me stesso, ma mi era stato dato un appuntamento nel quartiere di Lan Kwai Fong e non potevo mancare. C`era tutto: le luci, i buttafuori, le minigonne, le risatine, gli sguardi, la birra, i cocktail, la musica che rimbalzava fuori dai locali di quest`area riservata al divertimento notturno. C`eravamo anche io, la mia macchina fotografica e un enorme bicchiere di cartone colmo di caffe` imbevibile. Mancava solo la persona che mi aveva dato appuntamento, ma sarebbe arivata, o almeno cosi` ho creduto fin quando ho trovato rifugio nei vagoni accoglienti dell`ultima metropolitana diretta verso la mia lontanissima abitazione. Intanto, ignaro del pacco, avrei potuto gironzolare ancora un pochino finche` le gambe avrebbero retto e contemplare l`ambaradan.
Il quartiere di Law Kwai Fong non e` nulla di eclatante. Non mi risulta ci siano localoni tipo il Pacha di Ibiza o concerti di grandi nomi della musica, ma c`e` molta energia e un`atmosfera particolare che e` difficile trovare da altre parti. La stessa che si respira quando, giovani e pieni di vita, ci si tuffa in qualche localita' vacanziera per una manciata di giorni intensi alla ricerca del divertimento allo stato puro. Dell`alcol, dell`incontro con il sesso opposto, della perdizione, intesa ognuno a modo suo. Piu` che viverla ora a me piace guardarla e capirla. Non che ci sia niente di complicato, ovunque ci si diverte piu` o meno allo stesso modo nei locali notturni, ma quello che colpisce, o almeno ha colpito me, e` la dimensione quasi unica di quello spicchio di notte vissuta come la vivono qui, in questa citta` galleggiante che durante il giorno viene letteralmente invasa da 3 milioni di persone provenienti dai Nuovi Territori di Hong Kong e dalle zone limitrofe, il centro del mondo sembrerebbe, a guardarlo da questa prospettiva. Perche` tutti questi stranieri insieme non si sono dati appuntamento su un`isola durante le vacanze estive, ma qui ci vivono. Ci vivono in molti ed e` affascinante camminare attraverso i locali all`aperto che si affacciano sulla strada e osservare un meltin`pot cosi` vario e naturale, cercando di immaginare cosa abbia portato fin qui quel gruppo di omoni biondi o quelle signore distinte, o presunte tali, intente a sorseggiare il loro drink come fossero a casa loro sugli Champs/Elysees, sedute, invece, ai tavolini di un ritorante indo-cino-tai-coreano. E` una questione di scelte di vita, e basta incrociare lo sguardo con quello di una di queste persone per pochi secondi che, senza rendertene neanche conto, te le stanno raccontando e sfido a trovarne due simili fra loro. Perche`, con chi, da quanto, speranze, timori e progetti, consapevoli che nessuno meglio di te, li, in quel momento, sia in grado di capirli.
ma a te piace cenare con gli indo-cino-tai-coreani ? a me aggradno di più due bauscia milanesi un barbacarlo e del foiolo !
RispondiEliminaa parte i bauscia milanesi, che peraltro mi aggradano pochino, se sapessi cosa sono le altre due robe, magari si. Per il momento l`indo-cino-tai-coreano non ha rivali!
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