"ostaggi diveriti della periferia malata", Ph. Milo Sciaky, Ieri notte
Questa mattina, appena sveglio, sono stato pervaso da una strana sensazione: mi sono sentito quasi come un... un ostaggio ecco. Si, proprio così mi sono sentito.
Poi sono andato a comperare il giornale percorrendo il tragitto verso l'edicola e ritorno senza smettere di guardarmi intorno impaurito e con fare circospetto. Mi sono sentito... pedinato, ecco. Si, proprio pedinato.
Una volta tornato a casa ho spedito un sms alla mia fidanzatina senza ricevere risposta immediata e mi sono sentito... tradito. Ecco. Si, proprio tradito.
Vergognandomi un pò di queste sensazioni ho cercato di ragionare nella maniera più razionale possibile. Mi sono detto che ci sono delle mattine in cui a ogni uomo prende lo sconforto. Mattine in cui il sole è nascosto da una fitta barriera di nuvole e una scimmia, apparsa chissà da dove, sale sulla spalla di questo uomo già distrutto a metà cercando di trirarlo verso il fondo, definitivamente. Ho quindi deciso di non pensare a questo stato d'animo poco virile e di tuffarmi nella lettura mattutina del Corriere quando il titolo in prima pagina mi ha colpito con la violenza infida di un uppercut schienandomi sul divano: "CITTADINI OSTAGGIO DI PERFIERIE MALATE. Da Corvetto a Tor Bella Monaca: degrado e idee di rottamazione". Era tutto vero cazzoooo! Sono un ostaggio e me lo hanno detto solo ora! Cosa fa un ostaggio? Come si deve comportare? Ma sopratuttto qualcuno penserà a salvarlooo?
A quanto pare si. O meglio, pare di si alle menti eccelse dell'amministrazione comunale. Ieri sera infatti, verso mezzanotte, mentre rincasavo stanco delle vacanze appena finite, ma soprattutto ancora ignaro di essere sotto sequestro, svoltando al semaforo prima di casa, mi sono imbattuto in un imponentissimo posto di blocco della polizia locale. Controlli a tappeto. Su chiunque. Pochissimi i curiosi ad assistere alla crociata del vicesindaco. Non si sa mai.
Osservo il cinema per una decina di minuti e poi mi avvicino con aria professionale al nuovo capo dei ghisa che impartiva ordini di qua e di là qualificandomi e informandolo che avrei scattato qualche foto. Alla risposta "ma certo, ma certo" mi sono sentito, ovvimente molto più protetto, ma legittimato a trarre qualche informazione in più riguardo l'operazione in corso e con aria ammirata gli chiedo il motivo di questo enorme spiegamento di forze. Se per caso avesse qualche relazione con il vigile pestato da venti persone, pare legate alla "banda del Corvetto" la sera precedente. Colui che credo a questo punto fosse il Negoziatore per il rilascio di noi citadini mi ha risposto che assolutamente no. Erano normali controlli, dei controlli di routine. Accipicchia!
Esplode quindi di nuovo il problema sicurezza. Dopo i fatti di via Padova, qualche omicidio estivo, e le espulsioni di Rom irregolari in Francia siamo pronti per una nuova ondata di terrore e ricominciano le farneticazioni: "ora un sindaco leghista", Gianni Alemanno, per risolvere il problema propone di "abbattere le periferie". Ottima idea! E il ministro dell'interno cavalca l'onda e dichiara che in Italia il problema dei Rom sarà gestito ancora più duramente di quanto non stia facendo Sarkozy. Ma è di qualche giorno fa l'annuncio che a 100 famiglie che abitavano il campo zingari di via Triboniano (efficace esempio di integrazione e accoglienza) peraltro teatro recentemente di una folle rivolta, verranno messe a disposizione delle abitazioni Aler. Immagino scavalcando i cittadini in lista d'attesa. Un gran bell'esempio, ma dove sono queste case-regalo per i Rom virtuosi? In periferia, è ovvio! E 25 famiglie in via dei Cinquecento, piena zona Corvetto!
Certo, allora si che si spiegano tutti i provvedimenti presi per arrestare il degrado soprattutto dopo gli episodi di violenza del week end. Il coprifuoco, parola che richiama un eco infausto. I blocchi, i controlli, le ronde, le pattuglie, le sirene, i tritoni, i pesci tropicali, i proclami, le conferenze stampa, il pugno duro, il pugno sui denti che mi prude sulla tastiera.
Una decina di anni fa sarei stato orgogliosissimo di abitare in un quartiere violento e degradato stile New Jack City, ma adesso che sono un cittadino, per giunta ostaggio, che dice di pagare le tasse e porcatroia le paga per davvero mi girano i coglioni parecchio. E questo non perchè ogni tanto un ubriaco vomita sul marciapiede, perchè ogni tanto il mio vicino scende in cortile a rifornirsi di "cannette" o perchè ogni tanto qualcuno in strada sistema alla maniera antica dei diverbi grandi o piccoli, ma perchè tutto il giorno qualcuno ripete che questo succede, rimpolpando il monito con qualcosa che invece non succede esagerando per essere sicuro che i cittadini si sentano veramente degli ostaggi del quartiere in cui vivono.
Adesso che ho finalmente riordinato le idee non mi sento più ostaggio in casa mia e a pensarci bene non mi sentivo sequestrato neanche prima. In più avendo riflettuto su tutta questa storia avrei anche una soluzione da proporre: un pò di Rom irregolari visto che creano tutti questi problemi li piazzerei in un capannone in Piazza Cordusio. Qualche casa popolare, non grosse per carità, sono anche io sensibile al decoro urbano, le costruirei in via Manzoni, in via Senato, in corso Matteotti e se qualche famiglia si accontenta di stringersi in alcune delle boutique di Montenapoleone perchè no? sai che macello sarebbe dover poi aprire il nuovo negozio di Armani sotto casa mia?
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