domenica 6 giugno 2010

Talento da Miss

"il Senatur bacia la Miss padana" Ph. Milo Sciaky/Ansa, 6 giugno 2010, Milano


E' la diciassettenne bresciana Elisa Migliorati ad essersi aggiudicata l'ambitissima fascia di Miss Padania 2010 e i ripetuti baci del leader della Lega Nord Umberto Bossi, che poco prima dell'una di notte, al termine di quasi tre ore e mezza di spettacolo dai contenuti di un certo livello, l'ha incoronata "più bella tra le padane". Almeno tra quelle che si sono presentate per il concorso.
La snervante lunghezza della serata è stata causa diretta delle esigenze di registrazione che porteranno la manifestazione di bellezza padana in onda su rete4 questa sera. E dove se no?
Uno dei giudici della competizione infatti è stato nientepopodimeno che lo spassoso direttore del tg4, Emilio Fede, noto inseguitore di gonnelle, al quale è stato pure riservato l'onore di premiare, con una fascia istituita appositamente per l'occasione, la "Miss informazione libera". Perbacco! Un tocco di classe.
Altre due fasce-premio sono state conferite tra le 24 miss in gara. Quella di "Miss cinema Milano", a premiare il sindaco Letizia Moratti e il regista Renzo Martinelli, il quale alla prescelta ha offerto un ruolo nel suo prossimo film (la vera notizia a mio avviso è questa). E quella di "Miss camicia verde". Come in ogni concorso di bellezza che si rispetti e infatti, le giovin-donne sfidatesi sul palco del teatro, oltre che dal desiderio di vincere, erano animate anche da quello di mettersi in mostra, nella speranza di essere notate da un non meglio identificato benefattore con il potere di aprire loro le porte del magico mondo dello spettacolo e del successo di plastica. Sogno di tutte le Miss. Ma "miss informazione libera" no cazzo! Chiamatela con un altro nome, non così. Che c'entra l'informazione? Volete fare premiare una Miss a Emilio Fede? Liberissimi. Che piaccia o no è uno dei protagonisti del jet-set italiano (un direttore di telegiornale? si. un direttore di telegiornale) ma per dare a un titolo un nome del genere ci vuole coraggio. Eppure è successo.
Il vero problema è che non c'è nulla di strano in tutto questo: La Lega Nord ha avuto il merito indiscusso di stravolgere un modo vecchio di fare politica a colpi di proclami più o meno coloriti, personaggi più o meno coloriti, ma soprattutto di tanti voti, questi il meno coloriti possibile. La Lega di oggi non fa più paura come dieci anni fa. E' un partito maturato da un'ottica scissionista a una più politicamente tollerabile di stampo federalista. Ha abbassato i toni pur mantenendo salde le sue richieste cercando sempre di onorare il patto con gli elettori. Ed è questo rispetto verso i suoi stessi ideali che ha reso possibile la dilagante ascesa del Carroccio nelle ultime tornate elettorali. La Lega è presente sul territorio. La Lega è l'unico partito reale.
Da come l'ho vista io ieri sera invece è risaltata palesemente la natura intrinseca dell'italietta da cui neanche la Lega è riuscita a staccarsi. Quell'italietta meschina e opportunista popolata da macchiette e culetti perizzomati in prima serata diventata tristemente emblema di un modus operandi che permea ogni tipo di manifestazione pubblica. L'italietta di chi decide dove piazzare i suoi amici, basta farli contenti affinchè ricambino il favore. L'italietta che sovverte le regole in generale e che ieri, una volta di più, ha sovverito quelle della bellezza femminile attribuendole un significato ulteriore, che non aveva neanche ragione di esistere e che solo l'ingenuità di quelle che si sono prestate allo scempio pubblico ha reso giustificabile. Una di loro a quanto pare reciterà in un film pur non avendo mai recitato e una farà qualcosa al tg4, ma l'importante è essere in tv.
Nessun moralismo di facile denuncia. Rivendico con forza il diritto di apprezzare anche le espressioni più forzate e discinte del desiderio di appariscenza e compiacimento di qualunque creatura femminile riservandomi anche la facoltà di emettere giudizi o apprezzamenti personali, ritenendo che l'apparenza fisica sia fondamentale nel processo di affermazione sociale, una costante di interazione fra i sessi. Un gioco delle parti, solo che così mi sento un pò confuso.
La bellezza però non è a uso esclusivo di una parte politica o di un'altra, e il suo uso distorto è purtroppo caratterizzante del nostro Bel Paese. Un paese in cui un direttore di un telegiornale nazionale si vanta difronte alla platea di amici leghisti del merito di aver raggiunto il 90% di quote rosa nel suo telegiornale (con i risultati che conosciamo). Un paese in cui si premiano delle ragazze per la loro bellezza, ma tenendo conto anche delle loro doti artistiche, e preparando appositamente "in due week end" coreografie fiabesche per performance tragiche. Talento cercato nel posto sbagliato. Un paese in cui un evento che qualche anno fa era una sagra di paese oggi riempie uno dei tatri di punta di Milano come se si stesse assistendo a uno spettacolo vero con artisti veri che invece fanno la fame. Un paese in cui questa sera invece di un bel film o un approfondimento giornalistico (su rete4? forse in effetti è meglio di no) potrete ammirare anche Voi la fine che fanno anche le iniziative più meritevoli quando passano il confine migrando in Italia. E' così che tutto diventa televisivamente italiano. Perchè noi siamo quello che la televisione ci fa vedere. E la Lega non salverà proprio nessuno. Neanche il senso della Bellezza.

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