domenica 23 maggio 2010

La faccia nerazzurra di Milano

"Silvio B in piazza Duomo. Dietro l'inter e la coppa" Ph. Milo Sciaky/Ansa, Quando? stanotte

Stamattina ho deciso di dormire un pochino di più. Una sorta di risarcimento morale per aver "lavorato duramente" fino all'una di questa mattina alla ricerca di un'esultanza particolare, un'espressione o un gesto degni delle pagine dei giornali (degne delle pagine dei giornali?).

La prima cosa che faccio quando mi sveglio non è girarmi a baciare la mia fidanzata visto che non ce l'ho, ma è cercare a tentoni il mio telefono per collegarmi con le notizie flash del Corriere.it.

Alle 6.52 è stata battuta la notizia: "Inter, conclusa festa a San Siro". Sti cazzi. E quante persone saranno mai potute andare a festeggiare la squadra nerazzurra allo stadio alle 6 del mattino? Lo so perchè lo ha comunicato skytg24 (accendere la tv è la seconda cosa che faccio appena sveglio, e lo faccio con gli occhi ancora chiusi) 45.000! sti cazzi. Subito dopo quella strappona di Helga Cossu (43 euro mensili giustificabili solo per il suo buongiorno del week end) ci informa che ieri sera in Piazza Duomo i tifosi interisti che hanno riempito Piazza, Galleria, Corso, Via, Viale e anfratti vari tra cui lampioni, impalcature, tetti di chioschi, edicole e cestini dell'immondizia sono stati 100.000!!! sti cazzi! La finale di Champions League è un evento importante e se la squadra per cui batte il tuo cuore al termine di 90 minuti di battaglia solleva il trofeo al cielo la gioia esplode. Giustamente. Ora che l'ho visto con i miei occhi me ne sono convinto. Avevo la necessità di convincermene considerato il fatto che a me il tifo lascia parecchio indifferente, come mi lasciano indifferenti un sacco di cose per cui la maggior parte delle persone si entusiasma: le parate, le celebrazioni, le funzioni, i rituali, le vacanze estive al mare e quelle invernali in montagna, la domenica con la famiglia di lei e il sabato in sinagoga, ma immagino sia una questione di visione del mondo. In effetti il mio mondo spesso è altrove, ma ieri ho cominciato a realizzare che la gioia espressa da coloro che mi circondavano con magliette, cori e bandiere colorate negli anni in cui ero un bambino, in quelli in cui ero un ragazzino, poi un ragazzo e ora un embrione d'uomo fatto e finito è una cosa da rispettare e lo è ancora di più quando realizzi definitivamente che se 45.000 persone aspettano le 6 del mattino per poter vedere da lontano i giocatori tanto amati sollevare una coppa devono per forza essere animati da sentimenti sinceri. Una squadra rimane nel tuo cuore per la vita, così mi sembra di capire. Ci si esalta, si gioisce, ci si dispera, ma poi finalmente arriva il momento in cui puoi acclamare i tuoi beniamini. Ed è qui che la scimmietta che porto sulla spalla mi fa notare che c'è qualcosa di strano. Io ci provo a zittirla, le faccio notare che i numeri parlano chiaro, è così che devono stare le cose, ma è tutto sintetizzato nelle parole di Milito al termine dei festeggiamenti quando il giornalista gli domanda cosa ne pensi di tutta quella gente che ha atteso più di sei ore per poter esprimere il suo affetto e il suo riconoscimento. L'autore di una strepitosa doppietta al Bernabeu risponde che era giusto venire a San Siro e condividere con il popolo entusiasta dei tifosi un successo che si sono meritati perchè ci hanno creduto fino alla fine. Parole sincere, sentite da mille bocche diverse negli anni, ma a me quelle del Principe Milito, stamattina, mi sono sembrate sincere. Lui era a San Siro all'alba per rispetto ai tifosi. Presidente e Allenatore invece pare siano rimasti a Madrid. Massimo Moratti in compagnia del simpaticissimo sponsor Marco Tronchetti Provera, mentre il burberamente mediatico Mourinho probabilmente per disputare la finale Champions è atterrato in Spagna già con tutte le valigie, l'impresa di traslochi al seguito. Il resto è retorica e possiamo anche scorrerla velocemente per evitare che una riflessione a tratti sentimentale e introspettiva si trasformi in un'incerta e incompleta elencazione (esiste come termine?) delle storture del pianeta calcio. Pronti via: contratti milionari, arroganza, steward per contenere tifosi incazzati, mercenari, sponsor, parole al vento, parole, parole, parole di esperti di spassose tv locali, parole di giocatori in un Italiano incomprensibile smentite il giorno dopo, motorini gettati dalle curve come caccole sparate nell'ignoto, montagne di soldi, insulti, poliziotti in tenuta antisommossa, lacrime, lingerie di starlette che sognano il matrionio con un calciatore, uno qualsiasi, lacrimogeni delle forze dell'ordine, la domenica con "quelli che il calcio", il lunedì con un programma che parla di calcio, il martedi pure e a scuola il lunedì non ci vado perchè si parla solo di calcio e "Papà io voglio vedere la tv, ma non c'è un cazzo, voglio Sky" "che parole sono? quando vivrai da solo ti farai la pay tv", e ora vivo solo e ho la pay tv e guardo quel che mi pare, e le radioline in una mano e nell'altra la mano della tipa, e la mano chiusa a pugno sopra la testa e sulla faccia una maschera di gioia incontenibile e stanotte un diverbio in un bar a Torino, una coltellata, forse anche più di una e un uomo ha perso la vita. Il motivo della disputa? la finale di Champions.

Il tifo è necessario, è un modo per sfogarsi e l'amore è incondizionato. Lo è per la famiglia, per la moglie, per i figli, per la casa e la macchina e deve esserlo anche per la propria squadra. Oltretutto siamo in Italia, è un fattore culturale, non si scappa, ma che sia almeno corrisposto. Poi stamattina scorro la trecentesima foto della festa interista e c'è un tifoso che grida la sua goia alla Cattedrale in piazza Duomo e volta le spalle all'obiettivo e il nome sulla sua maglietta nera e azzurra è Djorkaef.

3 commenti:

  1. la capacità di un buon scrittore è essere conciso, soprattutto su tempi molto genralisti, se no il lettore tende ad annoiarsi e distrarsi...
    un buon modo per "fregare" il lettore medio e non seriale è dvidere l'argomento in due

    bacio toto

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  2. ti ho scritto 2 post e con questo 3 perchè mi faceva un po' pena che nessuno avesse scritto ancoraq qualcosa, ma non sperare nella mia lungimiranza non sarò certo così assiduo .

    bacio ma con la lingua questa volta

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  3. Ti ringrazio Totino, troppo buono.
    Seguirò il tuo consiglio comunque, sperando che il lettore medio e non seriale non si annoi

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