lunedì 28 novembre 2011

Copyright? Contro i furti un'arma geniale!

Ladro ruba un quadro con la mia faccia da casa mia. 2010 © Simona Corno


Mi piace molto leggere. Mi piace soprattutto possedere i libri che leggo per poi esporli in bella mostra in casa mia. I libri li compro in libreria. Qualcuno li ha scritti, qualcun'altro li ha pubblicati, altri hanno disegnato la grafica e io li pago volentieri. Non li ruberei mai. Come pure pago il cafè al bar, le stanze d'albergo, le bollette del telefono e tante altre cose. Per far ciò svolgo un mestiere.
Quando sono stato in Comune per rinnovare la Carta d'Identità, sarà stato il 2007, ho provato una soddisfazione immensa a sbarazzarmi di quella mammona dicitura "studente" che caratterizzava la mia professione, così ho guardato dirtto negli occhi il funzionario scandendo bene le sillabe: fo-to-gra-fo. Avevo insomma preso posto all'interno della sfera adulta. E devo dire che mi ci trovavo proprio bene. 
Ci credevo insomma. Credevo che, sancito il mio nuovo status sociale ed entrato in possesso della famigerata Partita Iva, avrei potuto rapportarmi alla pari con tutti gli altri lavoratori in giro per il paese, che dico, per il mondo! Giuro che ci credevo, anche se in fondo in fondo, sto fatto di guadagnare dei soldi solo per aver scattato una foto, bella o brutta, mi lasciava un po' perplesso. Voglio dire: i lavori seri erano altri, è sempre stato questo l'insegnamento generale al quale ho provato con tutte le mie forze a sottrarmi. Era questo che vedevo negli occhi dei miei interlocutori quando, fiero della mia professione, dicevo "faccio il fotografo". Per me scattare fotografie era e rimane una passione in primis. Che lavoro è scattare fotografie? Lo fanno tutti, e gratis!
Sicuramente è stato quello che ha pensato anche il tizio che ha pubblicato un libro schiaffandoci in copertina un foto che ho scattato in uno dei tanti momenti di svago amatoriale che mi concedo, rubandola dal mio sito web (un'altra velleità con cui amo buttare nel cesso qualche centinaio di euri) a mia totale insaputa. Naturalmente il mestiere di scrittore è riconosciuto, come pure quello di editore e quindi sul libro e sul sito della casa editrice si spreca il simbolino del copyright © mentre si fottono in scioltezza le mie fotografie. Sti cazzi! Ecco:
Chi pratica il mio stesso hobby ben sa quanti episodi di appropriamento indebito di materiale fotografico protetto da Diritto d'Autore (e quindi dalla Legge) si verificano quotidianamente. Immagini scattate da professionisti che poi vengono copiate da una moltitudine di blog e siti web, spesso e volentieri anche di giornali, senza rispettare o retribuire il lavoro altrui come se questo fosse dovuto o non avesse lo stesso valore degli altri. Di quelli veri.
Ebbene cari colleghi, smanettoni e curiosi. Da oggi, per chi già non lo conosce, è disponibile un'applicazione che si interfaccia con Google-image, chiamata img-src, in grado di segnalarvi, con tanto di indirizzo web del sito incriminato, tutti gli utilizzi di una data immagine con un semplice click!!! 
http://jarred.github.com/src-img/
Così ho scoperto di aver prestato il mio lavoro, concedetemi l'eresia, a titolo gratuito e ignaro, per la pubblicazione di un libro dai cui contenuti non potrei essere più distante peraltro. Il prezzo? 20 euro.
Provate ad andare a prenderlo senza pagare e vediamo che succede.
Spero possiate farne un buon uso e punire i cattivi!

Un ringraziamento a TerraProject per la preziosa segnalazione.
                 

2 commenti:

  1. Milo sei il numero uno!

    E io credo, dalla mia modesta posizione di blogger venduto al commercio di anime e alcolici, comunicatore di messaggi peccaminevoli alle giovani menti, che non sia la serietà latente in un lavoro stesso, ma nello spirito con cui lo si affronta.

    E credo si possa affermare senza alcun particolare timore, che il tuo è un lavoro oltremodo serio. Molto serio.

    Un abbraccione, a presto!

    (Senti Questo Parere)

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    Risposte
    1. Ahah! Bella Simo, grazie! Siamo primi a pari merito allora!

      Rido ancora per la definizione che hai dato della tua attività, ma considerala la buccia che ti separa dal momento della rivincita in cui addenterai il frutto succulento che meritiamo noi giovani prestati a un'occupazione in cui nessuno crede!

      A tra poco per la birra del tuo compleanno!

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